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Il progetto nasce dopo un’ attenta valutazione e studio delle numerose modifiche sociali, psicologiche e familiari che le sempre crescenti diagnosi tumorali nell’età infantile hanno causato.

E’ noto che quando un bambino o adolescente si ammala di tumore, si ammala tutta la famiglia, e ciò porta delle conseguenze e/o modifiche nella struttura organizzativa di tutto il nucleo d’origine.

Tenuto presente che il CTMO del Microcitemico è l’unico reparto pediatrico specializzato in trapianti di midollo osseo e cellule staminali ematopoietiche presente in Sardegna, affrontare questo percorso di cura significa che tutta (o almeno parte della famiglia) è costretta a trasferirsi a Cagliari, se già non vi risiede.

Il CTMO non ospita solo i bambini e adolescenti provenienti da tutta la regione sarda ma, per una specificità di interventi, ospita anche bambini provenienti dal resto della nazione e dal primo bacino del Mediterraneo.

Si è appurato che i nuovi protocolli di cura, per alcune diagnosi, utilizzano sempre più i vari tipi di trapianto di midollo osseo non esclusivamente come soluzione alternativa ma come parte integrante della cura.

Ascoltate le esigenze delle famiglie coinvolte nel duro percorso del trapianto, l’Asgop ha deciso di strutturare per esse un progetto interamente dedicato al passaggio in CTMO.

“Prisma” prende vita nell’Aprile 2016, con grande gioia delle famiglie e con l’ottima accoglienza di tutto il personale ospedaliero e del reparto e si propone di supportare le famiglie durante tutto il percorso al CTMO, con interventi mirati e personalizzati.

Si stanno promuovendo raccolte fondi e donazioni in favore di Prisma in modo da poter acquistare materiale medicale che possa coadiuvare i protocolli di cura, aiutare i piccoli pazienti a soffrire meno e a rasserenare gli accompagnatori.

Perché è stato scelto proprio un prisma, per rappresentare l’Associazione in questa nuova sfida? Lo sfondo nero rappresenta l’isolamento, la confusione e il terrore che si provano nel dover affrontare un nuovo capitolo nel percorso di cura. Il fascio di luce bianca, fisicamente composta da sette colori con frequenze differenti, rappresenta le possibilità di intervento da parte dell’Associazione. Il prisma, una struttura solida di vetro, rappresenta tutte le istituzioni a cui l’associazione deve rivolgersi e con cui deve spesso confrontarsi. L’arcobaleno, generato dalla luce bianca scomposta nei suoi elementi, rappresenta gli obiettivi raggiunti con successo e quelli raggiungibili, i sorrisi dei bambini e delle famiglie ma, anche e soprattutto, una via da percorrere insieme: quella della speranza….

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